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Real Beauty Sketches | by Dove

Immagina un mondo 
in cui la bellezza sia fonte di fiducia in se stessi, 
e non di ansia.

 

In un tipico loft americano, sette donne di diversa età ed etnia vengono ritratte senza essere viste da un artista forense dell’FBI, Gil Zamora; il primo ritratto si basa sulle descrizioni che le donne danno di se stesse mentre il secondo su un’altra descrizione, quella di un conoscente. Vengono infine mostrati i due ritratti alle dirette interessate, alle quali viene chiesto di commentare il confronto. Emerge una profonda differenza tra come le donne si percepiscono e come sono percepite dagli altri, tra come credono che gli altri le vedano e come effettivamente vengono viste. L’affiancamento dei due schizzi evidenzia come ciascuna donna sia molto diversa e nella sostanza molto più bella di quello che pensa di essere.

È questa in breve la storia raccontata da uno spot di tre minuti prodotto dalla nota marca Dove, che possiamo considerare come un ulteriore passo, a nostro avviso molto riuscito, della ormai decennale campagna “Per una bellezza autentica”. L’elemento centrale della campagna, affidata all’agenzia Ogilvy & Mater, è questo filmato pubblicato il 14 aprile 2013, lanciato dal canale Youtube della marca, dalle pagine Facebook e G+ e la cui interazione con il pubblico è affidata a Twitter. In Italia è stato trasmesso in tv all’interno della trasmissione “Carosello Reloaded” e proiettato in molte sale cinematografiche.

I soggetti femminili, che all’inizio della narrazione sembrano sottostimare la propria bellezza amplificando ogni tipo di imperfezione e difetto, di fronte a una doppia descrizione del loro volto prendono consapevolezza del proprio apparire e, con un certo impatto emotivo, riconoscono di essere più belle di quello che hanno sempre pensato: “devo essere più grata alla mia bellezza naturale”, conclude il suo commento emozionato Florence.

Emergono tutti i temi tipici delle campagne Dove, riguardanti innanzitutto la relatività del concetto di bellezza, a cui si aggiunge però in questo caso una complessità dei ragionamenti fatti su noi stessi che tendono a riconoscere ed esaltare i nostri difetti anziché valorizzare i pregi. Il successo della campagna è dovuto a un connubio tra chiarezza narrativa ed emersione delle passioni dei soggetti coinvolti che impersonano i concetti di autenticità e bellezza tanto ricercato dalla marca Dove.

Dal punto di vista più culturologico e nella prospettiva dei gender studies, rimane la curiosità di capire che cosa sarebbe emerso da questo esperimento se i soggetti fossero stati uomini.

Per consultare il filmato della campagna e altri materiali:
http://realbeautysketches.dove.com

https://www.facebook.com/pages/Dove-Real-Beauty-Sketches